Entra nel vivo la terza edizione del Piccolo festival della politica in programma a Sant’Agata dei Goti sino a sabato 7 settembre.
In piazza Umberto, alle 19, domani 4 settembre, infatti, è in programma l’incontro dibattito sul tema “Il Sannio e la Campania, tra aree di crisi e modelli di sviluppo”.
Di primo livello la platea degli ospiti con il consigliere provinciale Renato Lombardi, il capogruppo in Regione della lista “Caldoro presidente” Gennaro Salvatore, il presidente della Confartigianato di Benevento Antonio Campese, il presidente della Camera di commercio di Benevento Gennaro Masiello, il vicepresidente di Confindustria Benevento Michele Farese e la segretario generale della Cisl Campania Lina Lucci.
A far capire di che tenore sarà il dibattito il rappresentante di Confindustria Farese. «E’ crisi. Basta aprire un qualsiasi quotidiano per accorgersi che tale parola è divenuta una delle più frequenti in uso corrente, tuttavia mentre nel sentito comune questa parola evoca fallimento, disfatta, rovina, crollo, nella accezione più generale le fasi di “crisi” sono anche quelle in cui è necessario, se non fisiologico, cercare e trovare risposte alternative. In particolare mi riferisco all’Area di Crisi di Airola (così decretata ad ottobre 2011) un bacino importante per il nostro territorio ed in particolare per la Valle Caudina, che nonostante il susseguirsi di azioni e piani per lo sviluppo, il rilancio, la riqualificazione ecc. stenta a tutt’oggi a consolidarsi come realtà industriale – dichiara alla vigilia del convegno – Tuttavia, bisogna far tesoro degli errori del passato, analizzarne le cause e da qui ripartire; indubbiamente uno degli elementi che è venuto a mancare è il raccordo con il territorio e con gli Enti e le Associazioni che ne sono espressione. Per tale motivo Confindustria Benevento a breve aprirà una Manifestazione di interesse al fine di analizzare le idee più propositive in un quadro organico di azioni a valere su finanziamenti attualmente in essere o di prossima emanazione».
Spunti interessanti arrivano anche dalla segretaria della Cisl Lucci. «Siamo veramente preoccupati perché il Paese e la Campania sono fermi su vecchi stereotipi che di fatto non aiutano ad anticipare risposte possibili. La politica dovrebbe soffermarsi meno su dibattiti sterili e contrapposizioni strumentali e concentrare, invece, maggiormente l’attenzione sui temi concreti del lavoro. Gli amministratori locali non possono più fare finta, perché conviene, che la creazione di posti di lavoro e l’attrazione di un territorio, non dipendano da quali misure sono in grado di mettere in campo. La Cisl assieme alle altre organizzazioni sindacali e alle imprese, ha costruito e firmato il contratto Campania, uno strumento che se sperimentato è in grado di generare nuova occupazione, ma su cui per ora siamo fermi alla buone intenzioni. Oggi rilanciamo la sfida a Caldoro di riportare al tavolo Province e Comuni per verificare come recuperare questa negligenza istituzionale».